In principio era il mare...
Poi sorsero banchi di sabbia, isole ed isolette; dalla terra ferma arrivarono gli uomini ed innalzarono case, depositi, palazzi, ponti, negozi, alberghi, la dogana (non si può star senza) e perfino la Stazione S.Lucia (inutilmente, direi: chi ha visto questa costruzione mi comprende).
Ma il mare è rimasto. A San Pietroburgo il fìume attraversa la città. A Venezia la città sta nel mare. Così, senza una barca o una gondola, è dura perché le vie e i ponti sono stati costruiti per comunicare solamente all'interno di una singola isoletta-quartiere.
In molti posti, senza una barca non si può nemmeno uscire di casa.
Per andare al lavoro, al mercato e, Dio ci salvi, cambiare casa, si fa tutto con mezzi di trasporto acquatici.
Chi soffre di mal di mare, gli ipocondriaci o i depressi qui rischiano l'estinzione già dalla prima generazione: c'è spazio solo per persone forti, capaci di adattarsi a situazioni di ogni tipo. Qui la popolazione è forte e, direi pure, di buon animo...
Ma se a un veneziano capita di avere un pensiero cupo, molto pietroburghese, ci sono tante trattorie e bacare dove con sei, ottomila lire si scacciano i brutti pensieri con un bel bicchierino di grappa o ombra.